Percorsi dell’acqua
Sant’Arsenio, Le acque in quota
Una lunga strada asfaltata che dal paese risale il versante montano, prima tagliando folti castagneti e poi radi boschi, conduce sul Monte Rascini, a circa 1.100 m di quota. Qui il paesaggio cambia completamente. Dolci e brulle alture chiudono la vista sul Vallo di Diano e invitano lo sguardo a volgere verso destra, rivelando la piana denominata Lago distendersi verdeggiante tra due rigogliosi versanti montuosi, che sul finire si incontrano, chiudendo l’orizzonte. Una strada bianca, che dopo poco diventa una sterrata, introduce in questa accogliente valle attrezzata per l’attività sportiva in mezzo al bosco, per scampagnate all’aperto o per una sosta più lunga nel rifugio comunale. Sul finire della pianura, un inghiottitoio passa quasi inosservato per gran parte dell’anno, per quanto importante testimone di quel carattere carsico che si manifesta anche a quote più basse di questo territorio, come nel caso della Grotta del Secchio e dell’inghiottitoio della Foce che segnano i margini del paese nelle opposte direzioni. Lungo il percorso a ritroso, la conformazione del Lago, a fondo completamente piatto e racchiusa tutt’intorno dai promontori, è maggiormente percepibile, tanto da accresce la consapevolezza di trovarsi in un antico lago, rafforzata dall’eloquente toponimo. Un bacino lacustre di epoca pleistocenica invadeva infatti questa conca. I vari fossili di ammoniti e di rudiste, fanno fare un passo ancora più indietro nelle ere geologiche, riportando a quando l’acqua del mare sommergeva queste terre durante il Cretacico. Il valore paesaggistico e naturalistico dell’area ne fa comprendere l’inclusione nella perimetrazione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, nonché nel Sito di Interesse Comunitario denominato SIC-IT8050033 Monti Alburni e nella Zona di Protezione Speciale individuata come ZPS-IT8050055 Alburni, per la tutela delle specie e degli habitat di interesse europeo. La vallata trova nel monte Rascini uno sbarramento netto verso il Vallo di Diano, ma è sufficiente affrontare una breve risalita per godere di una bellissima veduta su Sant’Arsenio e su gran parte della vasta pianura sottostante. Molteplici valori gli abitanti attribuiscono a questo luogo, tanto da edificarci il Santuario della Madonna del Carmine nel 1952. Il 16 luglio una processione di fedeli si inerpica lungo l’antica via che collega il borgo Serrone, cioè l’originario nucleo storico di Sant’Arsenio, con la sommità. La seicentesca cappella di San Salvatore all’inizio e quella di San Leonardo poco più a monte punteggiano di sacralità l’ascesa verso quell’amato monte che per i santarsenesi è diventato il Monte Carmelo.
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