Percorsi dell’acqua
Polla, La lunga via del Tanàgro
A Polla il Tanàgro divide in due l’abitato, quello medievale aggrovigliato sulla collina in alto e quello moderno a maglie larghe che si distende nella valle. Tuttavia, dall’epoca romana un ponte assicura i collegamenti tra le due sponde. È rimasto lì, a supportare il passaggio di persone, animali e cose, sin da quando era uno snodo fondamentale per la rete viaria antica, di cui proprio qui passava uno dei percorsi secondari della strada consolare Regio Capuam, quello che la collegava a Tegianum, l’antica Teggiano. Nel XXVIII secolo l’ingegnere idraulico Carlo Pollio ne alterò profondamente la struttura durante i lavori per la bonifica della pianura del Vallo di Diano voluti dai Borbone, ma rimane senza dubbio un’importante opera. Il Ponte Romano o Pollio è un riferimento per gli abitanti di Polla, imprescindibile punto di inizio della nostra passeggiata a ritroso lungo il corso del fiume, percorrendo un tratto dell’area protetta regionale denominata Riserva Naturale Foce Sele-Tanàgro. Via via che si lascia l’abitato, la pianura si allarga e dona un paesaggio agricolo. Un viale di pioppi accompagna il cammino, segnando il nostro percorso di andata e ritorno. Al nostro rientro, l’antropizzazione dell’abitato e del fiume si mostreranno più nettamente. L’ex lanificio Barone e l’antico mulino rimandano, invece, la memoria agli anni del Novecento, quando lungo il fiume si concentravano importanti attività produttive. L’operosità scandiva anche la quotidianità. Tante le donne che andavano a lavare i panni nel Tanàgro o ad attingere l’acqua da bere. Erano i tempi in cui gli argini poco profondi, naturali nelle forme, consentivano un rapporto diretto col fiume.
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