Percorsi dell’acqua

San Rufo, Tuffo su La Marza

Il torrente Marza accompagna quasi per tutta la passeggiata a San Rufo, lungo l’ultima parte del suo tratto iniziale che conserva le sue naturali sinuosità, prima che prosegua verso valle con un andamento più rettilineo. Si risale la banchina muovendosi nel senso opposto a quello delle acque. Il paesaggio è quello semplice e significativo di un’area rurale che si distende ai piedi del paese. Una deviazione per un tratto sulla strada asfaltata fa apprezzare un punto di vista diverso, che guarda per un po’ la Marza dall’alto, comprendendone meglio la bellezza e il contesto. Sulla sinistra si innalza imponente ed elegante il versante rigoglioso del monte Cocuzzo delle Puglie, mostrando l’inconfondibile segnatura che i “Canali” fanno dalla cima scendendo verso giù. Lo sguardo cerca e trova la fine di questo gigante nel profondo taglio che il Valtorno incide aprendosi al cielo. Lì si cela, lontano da noi, l’origine del nostro suggestivo corso d’acqua. Lì sorge, e poi si inabissa, prima di riemergere più a valle. Lo sguardo continua a girare verso destra e scorge il versante meridionale degli Alburni, che si oppone brullo al lussureggiante Cocuzzo delle Puglie. Ritorniamo verso il torrente e lo attraversiamo passando su un ponticello in legno, scoprendo la sterrata Pagliari Bassi che a volte rivela tracce di selciato. La boscaglia dopo un po’ si apre per far apprezzare il panorama su San Rufo, abbarbicato a mezza costa. Più su, la sterrata si fa sentiero che cerca spazio fra la vegetazione più fitta, fino a ricondurre alla Marza. Sull’altra sponda scorgiamo i ruderi dell’antico mulino De Vita, uno dei tanti che si allineavano lungo il torrente, e il tracciato di una strada, comprendendo finalmente perché porti il nome di Via Piano Mulino.