Percorsi dell’acqua

Pertosa, L’ansa del lavatoio

Pertosa: un minuscolo abitato e un minuscolo territorio, ma tanta bellezza. Qui l’acqua regna in ogni dove, con una grandiosità che ha plasmato le forme di un fiume, di una cascata e di una grotta, che ha reso famoso questo paese. Nei pressi delle Grotte dell’Angelo, una sosta iniziale sul ponte del Tanàgro fa ammirare l’incantevole cascata di Maremanico gettarsi da un salto di una decina di metri. Molto scenograficamente, grazie anche alla deviazione a volte subita dall’acqua seguendo l’inclinazione dei piani di strato della roccia, si rovescia in un laghetto creato nell’alveo del fiume. Dalla cascata, via Santa Domenica condurrà ad immergersi nella boscaglia, fino a raggiungere il Tanàgro più a valle. Il ritorno riserva la deviazione per le spettacolari Grotte dedicate all’Arcangelo, dal cui maestoso antro cade con grazia l’acqua del fiume Negro, che qui vede la luce dopo il percorso sotterraneo nella cavità carsica. Siamo di fronte ad un territorio dall’evidente pregio paesaggistico e naturalistico, tutelato dall’area protetta regionale denominata Riserva Naturale Foce Sele-Tanàgro e dal “Sito di Interesse Comunitario” denominato “SIC Fiumi Tanàgro e Sele”, che ne vuole salvaguardare le specie e gli habitat di interesse europeo. La valenza geologica e di geodiversità, inoltre, fanno delle Grotte di Pertosa-Auletta uno dei geositi di spicco del Geoparco del Cilento e Vallo di Diano. Nel ritornare alla cascata, le impattanti costruzioni della centrale idroelettrica cozzano con l’armonia dei ruderi di un antico mulino, tra i quali l’acqua scivola giù dolcemente prima di riversarsi nel Tanàgro. L’uomo ha trasformato questi luoghi, adattandoli di epoca in epoca, sin da quando costruì palafitte nella Grotta dell’Angelo. La nostra passeggiata è anche un viaggio nella storia.